giovedì 19 dicembre 2013

Grazie


A me lavorare la sera e la notte disturba. Preferisco svegliarmi presto, anche molto presto, e allungare la giornata facendola iniziare all'alba ma lavorare di notte mi pialla completamente. Alle 22 arrivano due scimmie e si appendono alle mie palpebre. E hai voglia a sgridarle e a mandarle via, ma che vuoi, son scimmie, non capiscono... 

venerdì 25 ottobre 2013

I venerdì della creatività - parte 3

Continua ad arricchirsi il contenitore di idee per chi è alla ricerca di creatività allo stato liquido.
Paolo ci propone un progetto che è dannatamente intrigante.
Eccolo.

venerdì 11 ottobre 2013

I venerdì della creatività - parte 2

Ecco un paio di altre idee nel contenitore di creatività del venerdì.
Un post interamente regalato da Simona e dal suo zibaldone fotografico.

Enjoy.

venerdì 20 settembre 2013

Il venerdì delle cose creative - parte 1

Qualche tempo fa ho richiesto tramite la newsletter di ricevere idee. Meglio se fotografiche ma l'importante è che siano idee creative. Mi piacerebbe che questa parte del sito diventasse una sorta di contenitore, un calderone di pensieri cui attingere quando si attraversano periodi di ommmioddiononhonessunaidea e l'unica cosa che ci resta e fotografarci col cellulare allo specchio.

martedì 17 settembre 2013

Cambio idea su tutto, figuriamoci sul talento

All'inizio pensavo che il talento fosse un dono e chi non avesse questo dono potesse sopperirvi con la pratica ostinata e costante.
Per esempio io con la batteria faccio sanguinare le orecchie, non riesco a tenere il tempo neanche per una marcetta di quelle che fan tanto suoneria del nokia 3310. E mi son sempre detto: la passione alimenterà l'esercizio, fino ad affinare una tecnica impeccabile. Tecnica che, però, non avrebbe mai raggiunto il talento, che sarebbe sempre rimasto a beneficiare impalpabilmente le anime elette.

Poi ho pensato che il talento è esercizio. C'è chi è predisposto e chi no, ma la sola predisposizione è sterile e porta a niente. Una buona testa partorisce buone idee, ma una testa che si alimenta di buone idee ne partorisce sempre di nuove e migliori.

Tutto questo succede nella testa. L'attrezzatura non conta nulla, una buona foto può essere fatta da un cellulare, un obiettivo scadente può immortalare grandi cose.
Inutile avere un parco obiettivi da urlo e fare reportage al carnevale di Venezia delle solite damine mascherate. Inutile avere un sensore da 36 Mpx e fotografare il proprio gatto sul divano.

Dopo il workshop con Emily Soto a Parigi mi è sorto un dubbio. E a me piace tantissimo quando metto in discussione le parti che fino al giorno prima erano dogmatiche (se un giorno dirò che la pizza non mi piace più, sparatemi, che vanno bene i dubbi ma non esageriamo...).

Il talento è tutto. E' la testa, è la condizione, è l'attrezzatura. Certe foto senza un'attrezzatura particolare, non vengono. Sicuramente bisogna avere una conoscenza approfondita degli strumenti e anche quello è talento. Il talento è misurato dall'opera, non dal punto di origine, non dai mezzi.
Se avesse avuto solo biro Bic, Michelangelo non avrebbe dipinto il Giudizio Universale così com'è. E nessuno dice "va' che deve avere usato dei colori proprio resistenti se tengono ancora dal 1536!" (ho cercato su internet, giuro). Tutti apprezzano l'opera e il talento.

Posso concludere questo mio pensiero contraddittorio dicendo che gli strumenti permettono la realizzazione di un certo tipo di opera dell'ingegno e ci permettono di essere precisi nell'esecuzione. Una torcia non è uguale al flash, un cellulare non è uguale ad una medio formato.

Chi non ha una mente nutrita di talento avrà un uso banale e sterile della propria attrezzatura.
Chi ha talento trova comunque un modo per esprimersi.

Chi ha talento e attrezzatura produce esattamente ciò che ha visualizzato.


giovedì 29 agosto 2013

Quando Photoshop diventa buono

Ieri stavo girovagando in rete alla ricerca di notizie sullo tsunami che colpì nel 2011 il Giappone e mi sono imbattuto in un progetto che ha un che di meraviglioso. Quelle cose che se ci pensi bene ti fan capire che il mondo è pieno di gente pazzesca e che mi ha fatto immaginare la generosità umana come un imbuto rovesciato: stretto e poco visibile in superficie ma che si allarga diventando un enorme contenitore di cose belle man mano che si va in profondità.


venerdì 23 agosto 2013

Un racconto di Dino Buzzati nitido come una fotografia

Stamattina ho ricevuto in mail questo racconto. Lo condivido perchè credo sia una bella fonte di ispirazione fotografica. E se non lo è, è un bellissimo racconto. 



Vorrei che tu venissi da me in una sera d'inverno e, stretti insieme dietro i vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo. 
Per gli stessi sentieri fatati passammo infatti tu ed io, con passi timidi, insieme andammo attraverso le foreste piene di lupi, e i medesimi genii ci spiavano dai ciuffi di muschio sospesi alle torri, tra svolazzare di corvi. 

mercoledì 7 agosto 2013

Tutti quanti con Alice (attraverso lo specchio)

Ho terminato il corso di fotografia e disegno con pazienti psichiatrici presso la Cooperativa Alice nello Specchio, di Torino. Non ho affrontato questo percorso da solo, con me c'era Paola a curare la parte di disegno ma soprattutto a curare quella parte di me così poco radicata per terra.
L'idea di base è che sia le fotografie che i disegni siano immagini già presenti dentro di noi e indipendentemente dalla tecnica possano venire fuori seguendo semplici binari preimpostati.


lunedì 17 giugno 2013

Ciao, ti presento Alice

L'altra settimana mi è arrivata una mail, molto scherzosa, che recitava più o meno così "seguo la tua pagina di facebook e mi son chiesta: ma perchè ultimamente metti solo foto di Alice?". La risposta è semplice, sono in stra-ridardo con alcune consegne e ho delle foto di Alice che risalgono ad agosto 2012 ma che sono in coda a taaaaanti altri lavori, per cui le preparo nei ritagli di tempo.

lunedì 10 giugno 2013

Settimo: non rubare

L'applicazione del watermark è il modo più diffuso per tutelare le proprie immagini una volta che vengono pubblicate sul web. L'utilizzo è duplice: da una parte ci si cerca di proteggere contro il furto e l'uso non autorizzato della propria foto, dall'altra è la firma, la dichiarazione di proprietà qualora venisse usata da terzi.

Esistono alcuni tipi di applicazione di loghi e firme su un'immagine.



L'artista

Applica la firma in basso a destra o a sinistra. E' il modo più sobrio di apporre il watermark ma anche il più fallace: basta un crop e sparisce. Nei casi più semplici di sfondi compatti (per esempio paesaggi) il timbro clone di Photoshop evita al malandrino persino la fatica del ritaglio.





venerdì 24 maggio 2013

Il valore (numerico) di una foto

Oggi stavo mettendo a posto della robetta risalente all'anno scorso: appunti, contratti e cose che nella gestione ideale del mio lavoro dovrebbero essere affidate a gnometti laboriosi che si preoccupano di sistemare tutto mentre io rumino davanti al Mac.
L'anno scorso ho avuto Andrea, uno gnometto laborioso che ha fatto tutto questo per me, che per la privacy chiamerò "lo stagista". L'unica cosa che non mi manca dello stagista è la sua scelta delle canzoni da ascoltare mentre si lavorava: una tamarritudine ingiustificabile anche per i suoi 16 anni.

sabato 27 aprile 2013

Rando - l'app deliberatamente "anti social"



Come per molte cose belle, ci son capitato per caso.

Poteva essere l'ennesima app di ritocco, viraggio e condivisione di foto. E invece no, Rando è davvero un'app anti sociale e unica nel suo genere.

Il principio è semplice: scatto una foto in formato rotondo (embè? gli sviluppatori han voluto farlo rotondo, se non ti piace rotondo prenditela col signor Rando) e senza alcuna possibilità di elaborazione la si manda rando(m) ad un'altro utente con la stessa app.


domenica 21 aprile 2013

Di che colore sono i miei muffin?


Ammettiamolo: non c'è niente di più fastidioso al mondo di quando i muffin non ti vengono del colore che vuoi. Soprattutto se li cucini immaginando un piano da vero genio del male: prima di divorarli li fotografi e li pubblichi su facebook con una frase ammiccante che suggerisca il loro profumo e con quanta ghiottoneria ti si deve invidiare.


Proprio roba da cattivoni dei cartoni animati più turpi, tipo Bianca e Bernie.

venerdì 5 aprile 2013

Storiella (breve ed incompleta) di una passione

Non ho iniziato a fotografare sin da bambino.

Nelle gite scolastiche ero quello in fondo al bus che si fotografava le chiappe con le macchine fotografiche delle amiche e ridacchiava come un cretino coi suoi amichetti.

Ho cambiato alcune macchine fotografiche nell'adolescenza con lo stesso trasporto con cui si cambiano tante cose che sai bene che sono transitorie.

Quando ho preso in mano la Olympus OM-1 di mio papà non avrei mai immaginato che 20 anni dopo l'avrei portata a casa mia con emozione.