mercoledì 7 agosto 2013

Tutti quanti con Alice (attraverso lo specchio)

Ho terminato il corso di fotografia e disegno con pazienti psichiatrici presso la Cooperativa Alice nello Specchio, di Torino. Non ho affrontato questo percorso da solo, con me c'era Paola a curare la parte di disegno ma soprattutto a curare quella parte di me così poco radicata per terra.
L'idea di base è che sia le fotografie che i disegni siano immagini già presenti dentro di noi e indipendentemente dalla tecnica possano venire fuori seguendo semplici binari preimpostati.




Che detta così è facile come ideare i dialoghi di Peppa Pig.

E invece no, dopo la prima volta io avevo l'espressione serena e realizzata dell'urlo di Munch.
Paola meno, ma solo perchè lei non conosce Peppa Pig.

Così ne abbiamo riparlato insieme (come son prolifici di idee gli aperitivi lo sappiamo solo noi), abbiamo rimescolato le carte ed alla fine ne mancava solo una: quella del divertimento. Che tra l'altro ci veniva benissimo. Il corso doveva essere divertente e con poche linee guida. Avremmo lavorato di più nel backstage a ideare le lezioni di volta in volta e a non seguire un canovaccio ma adattarci alle persone, all'esperienza ed alla risposta. E sempre con un piano B in tasca.Fai anche un piano C, che non si sa mai.

Ecco suppergiù quello che abbiamo fatto, in rigoroso ordine sparso.

1. partendo dal disegno delle emoticon abbiamo visto come cambiando due soli tratti di uno smiley cambia anche la sensazione che trasmette: arrabbiato, confuso, allegro, divertito... E da lì ci siamo ritratti imitando quelle faccine. E mentre raccontavo di inquadratura e luce per un ritratto, avevo già le lacrime agli occhi dal ridere.

2. direzione della luce: con un flash abbiamo sperimentato la luce dall'alto, dal basso, di taglio, la silohuette... Ha vinto la luce di taglio per i maschietti (tutti intensi come scrittori di gialli anni '90) e la silhouette per le fanciulle (tutte dive cinematografiche anni '50).

3. Ritratto senza volto: basta fare i modelli! Razza di vanitosi che non siete altro! Ciurma, è ora di capire che il ritratto racconta una persona! Che cosa ci racconta? Mani, sorrisi, sguardi, ambienti. Ecco, qui ho riso meno, un po' mi sono emozionato.

4. Caricatura: abbiamo imparato a guardarci? Bene, adesso tiriamo fuori quelli che sono i nostri segni caratteristici ed enfatizziamoli, ritraendoli in maniera esagerata. Per esempio io sono un tipo allegro, con il nasone e i polsi piccoli. E qui tutti a ridere e a guardarmi come si guarda uno che poverino, facciamogli dire 'ste stupidaggini che poi se la prende. Ma io ho i polsi piccoli davvero!
Il bello, il bellissimo di questa esperienza è che stava venendo fuori tutto quello che non ci aspettavamo: lo stile. Lo stile di disegno, di osservare, di raccontare. Forse perchè ci sono meno filtri, forse perchè si è creato quel modo un po' infantile di guardarci intorno (ed i bambini di filtri proprio non ne hanno), forse perchè eravamo sulla strada giusta.

5. Come mi vedo io? Come mi vedono gli altri? In due colonne tirate malamente sul foglio è stata scritta tanta anima. Roba che forse val la pena per tutti tirare una riga in mezzo a un foglio, passarlo agli amici e vedere cosa scrivono nella colonna "come mi vedono gli altri".

6. Time lapse: un film o un cartone animato sono una sequenza di immagini. E così abbiamo realizzato un breve cartone animato mettendo in sequenza dei disegni ed una clip con circa 800 scatti e un pugno di persone che faceva le scenette sciocchine davanti alla macchina fotografica. Che cosa racconta il video? Che ci siamo divertiti, che abbiamo riso, che saper ridere di noi con un paio di occhiali a cuore o con la maschera di Spiderman non significa essere ridicoli e che se poi, salutandoci, un po' ti rendi conto che in tutto quel casino che siamo stati bravissimi a creare c'era anche un po' di affetto, che hai preso e dato in egual misura, che ti hanno portato a vedere le loro macchine fotografiche e ti hanno regalato un rullino e un sacco di abbracci e sorrisi.... beh, sai che c'è? è stato tutto un successone.

E il video lo devi proprio guardare con l'intento di divertirti, che fa sempre bene.

Enjoy.





1 commento:

Anonimo ha detto...

Rimodularsi in base all'utenza.

Fior fiori di educatori non hanno capito l'importanza di ciò, o forse non ne sono capaci e fingono di non capirlo.

Un fotografo sì.

O forse, un fotografo educatore, sì!