martedì 17 settembre 2013

Cambio idea su tutto, figuriamoci sul talento

All'inizio pensavo che il talento fosse un dono e chi non avesse questo dono potesse sopperirvi con la pratica ostinata e costante.
Per esempio io con la batteria faccio sanguinare le orecchie, non riesco a tenere il tempo neanche per una marcetta di quelle che fan tanto suoneria del nokia 3310. E mi son sempre detto: la passione alimenterà l'esercizio, fino ad affinare una tecnica impeccabile. Tecnica che, però, non avrebbe mai raggiunto il talento, che sarebbe sempre rimasto a beneficiare impalpabilmente le anime elette.

Poi ho pensato che il talento è esercizio. C'è chi è predisposto e chi no, ma la sola predisposizione è sterile e porta a niente. Una buona testa partorisce buone idee, ma una testa che si alimenta di buone idee ne partorisce sempre di nuove e migliori.

Tutto questo succede nella testa. L'attrezzatura non conta nulla, una buona foto può essere fatta da un cellulare, un obiettivo scadente può immortalare grandi cose.
Inutile avere un parco obiettivi da urlo e fare reportage al carnevale di Venezia delle solite damine mascherate. Inutile avere un sensore da 36 Mpx e fotografare il proprio gatto sul divano.

Dopo il workshop con Emily Soto a Parigi mi è sorto un dubbio. E a me piace tantissimo quando metto in discussione le parti che fino al giorno prima erano dogmatiche (se un giorno dirò che la pizza non mi piace più, sparatemi, che vanno bene i dubbi ma non esageriamo...).

Il talento è tutto. E' la testa, è la condizione, è l'attrezzatura. Certe foto senza un'attrezzatura particolare, non vengono. Sicuramente bisogna avere una conoscenza approfondita degli strumenti e anche quello è talento. Il talento è misurato dall'opera, non dal punto di origine, non dai mezzi.
Se avesse avuto solo biro Bic, Michelangelo non avrebbe dipinto il Giudizio Universale così com'è. E nessuno dice "va' che deve avere usato dei colori proprio resistenti se tengono ancora dal 1536!" (ho cercato su internet, giuro). Tutti apprezzano l'opera e il talento.

Posso concludere questo mio pensiero contraddittorio dicendo che gli strumenti permettono la realizzazione di un certo tipo di opera dell'ingegno e ci permettono di essere precisi nell'esecuzione. Una torcia non è uguale al flash, un cellulare non è uguale ad una medio formato.

Chi non ha una mente nutrita di talento avrà un uso banale e sterile della propria attrezzatura.
Chi ha talento trova comunque un modo per esprimersi.

Chi ha talento e attrezzatura produce esattamente ciò che ha visualizzato.


1 commento:

Unknown ha detto...

Concordo in pieno...
un'ottima attrezzatura e basta produrrà, forse, una foto tecnicamente perfetta...probabilmente non una bella foto,ma talento e attrezzatura produrranno un'ottima foto...ma il punto è, allora piove sempre sul bagnato? Solo chi può permettersi un'attrezzatura coi fiocchi potrà diventare un bravo fotografo? Forse no...magari chi ha talento riuscirà a produrre ugualmente una bella foto...magari meno perfetta...magari non sarà esattamente ciò che pensava di ottenere...ma a volte, un pizzico di imprevedibilità potrebbe anche essere positivo. Insomma diamo speranze a tutti...altrimenti, chiudiamo baracca e burattini prima di cominciare!